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Il Prof. Gerardo Bosco racconta Simon Mitchell

Y-40® The Deep Joy intervista il professor Gerardo Bosco, direttore del Master di II Livello in Medicina Subacquea ed Iperbarica all'Università degli Studi di Padova, già vicepresidente UHMS e presidente SIMSI.

A lui la spiegazione delle imprese e delle ricerche del dott. Simon Mitchell.
In collaborazione con Hyperbaric School of Padua.

Il prof. Gerardo Bosco e il dott. Simon Mitchell

Prof. Bosco, perché è importante Simon Mitchell?

Il dott. Mitchell è un medico e scienziato con formazione specialistica in medicina subacquea e anestesiologia. Sono stati pubblicati più di 150 articoli o capitoli di libri a suo nome.

È coautore della quinta edizione di “Diving and Subaquatic Medicine” e ha due capitoli sulla malattia da decompressione nell’edizione più recente di Bennett ed Elliott. È stato due volte vicepresidente della Undersea and Hyperbaric Medicine Society (USA) e nel 2010 ha ricevuto il premio Behnke della società per i contributi alla scienza della medicina subacquea e iperbarica.

In passato, Simon è stato ufficiale medico subacqueo della marina e direttore medico del Wesley Center for Hyperbaric Medicine di Brisbane.

Ora lavora come consulente anestesista presso l’Auckland City Hospital ed è professore di Anestesiologia presso l’Università di Auckland. Fornisce copertura di guardia per emergenze subacquee e iperbariche presso l’unità iperbarica del North Shore Hospital di Auckland.

Perché ha invitato il dott. Mitchell ad incontrare subacquei e medici in Y-40®?

Il dott. Mitchell ha assunto il ruolo di Redattore di Medicina Subacquea e Iperbarica nel gennaio 2019. Il ruolo giusto per tradurre le informazioni mediche direttamente ai subacquei. La sua carriera subacquea comprende più di 6.000 immersioni che spaziano da immersioni sportive, scientifiche, commerciali e militari.

È stato membro principale delle prime squadre che si sono prestate ad immergersi e ad identificare tre relitti profondi di alto significato storico in Australia e Nuova Zelanda. Al momento di una di queste immersioni (2002) la profondità di 180 m rappresentava l’immersione su relitto più profonda mai effettuata.

È stato eletto Fellowship dell’Explorers’ Club di New York nel 2006 ed è stato il DAN Rolex Diver of the Year nel 2015.

Quali sono le novità d’interesse globale che sta affrontando ora il dott. Mitchell?

Recentemente il dott. Mitchell ha pubblicato con Richard Moon e Mike Bennett sul New England Journal of Medicine ed è stato l’assistente medico dell’ultima immersione eseguita dal dottor Harris (medico della Thailandia Cave) alla profondità di 214 metri respirando idrogeno.

A mio parere rappresenta la persona giusta per dialogare con medici e subacquei, ma anche chiarire la corretta procedura di decompressione e offrire nuove opportunità internazionali ai giovani medici per la formazione nella medicina subacquea e iperbarica.